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Le quirinarie di Grillo e la bufala dell’attacco hacker

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Oggi Beppe Grillo ne ha fatta un’altra delle sue. La mistificazione, ormai, è la sua cifra: non riesce a dire la verità e, confidando sull’ignoranza generale riguardante la rete e l’informatica, si crea sempre una realtà a suo uso e consumo. Vediamo perché.

Giovedì erano partite le elezioni interne per la designazione di un nome da proporre come Presidente della Repubblica: gli iscritti (nessuno sa quanti sono) dovevano proporre online dei nomi che poi, selezionati in una rosa tra i più votati, saranno messi al voto sul blog di Grillo.

Ma oggi tutte le operazioni sono state annullate: Grillo ha spiegato che «Le votazioni per il Presidente della Repubblica di ieri sono state oggetto di attacco di hacker». A rinforzare questa ipotesi è anche intervenuto uno degli spin-doctor del Movimento, Claudio Messora, che a SkyTg24 ha dichiarato: «Peggio sarebbe stato se qualcuno avesse provato a manomettere e falsificare i voti e nessuno se ne fosse accorto».

Ma è proprio così? Qualcuno è volutamente entrato nel sistema della Casaleggio per boicottare questa prova di democrazia? Se fosse, sarebbe molto grave. Chi l’avrebbe fatto, per conto di chi? E non dovrebbero essere preoccupati, Grillo e i suoi, per questo boicottaggio? È come se il Pd avesse annullato le sue primarie dopo il furto di un gran numero di schede.

Ma la verità in questo caso è un’altra: non c’è stata alcuna intrusione esterna. Lo spiega bene il comunicato della Dnv, l’azienda specializzata che ha “certificato” le operazioni di voto. Dice infatti: «A seguito di uno dei controlli pianificati, relativo all’integrita del sistema, è stata rilevata un’anomalia, i cui effetti sono stati verbalizzati. L’anomalia ha compromesso in modo significativo la corrispondenza tra i voti registrati e l’espressione di voto del votante». Significa che sono stati registrati più votanti degli aventi diritto. Sempre la Bnv specifica inoltre: «Trattandosi di un controllo periodico non è stato possibile determinare con certezza il momento iniziale della compromissione».

Di hacker, non si fa alcun cenno. E non potrebbe essere altrimenti: la Bnv è una azienda di certificazione, non di sicurezza informatica. Nel suo “chi siamo”, spiega: «DNV Business Assurance Italia svolge, da parecchi anni, un’intensa e competente attività nel settore delle verifiche, ispezioni e certificazioni di sistemi di gestione, prodotti in campo industriale e nei settori dei servizi». Insomma, rispetto a procedure concordate, l’azienda verifica che vengano svolte in modo corretto. E non è un caso che abbia fatto dei “controlli periodici”: non ha le competenze informatiche per “difendere” un server, e non ha sistemi di monitoraggio, nè di tracking, di tracciamento, per risalire a possibili incursioni.

Dove è venuta fuori allora la storia degli hacker? Dalle parole di Grillo. E, indirettamente, da quelle di Messora. Perché? Bhè, la risposta non la sapremo mai. Ma l’ipotesi più probabile è che alcuni utenti abilitati al voto abbiamo potuto votare più volte per una difetto nel sistema costruito dalla Casaleggio. E, invece di ammettere l’errore, (un pessimo viatico per chi che nel suo statuto intende dare “al popolo della rete” la titolarità del governo), quando le cose non hanno funzionato, ecco subito gridare allo scandalo, all’attacco informatico.

Ma è un comportamento serio questo? È serio che il secondo partito italiano abbia una gestione così pasticciata e mistificatoria di un passaggio fondamentale della vita della repubblica come l’elezione del capo dello stato? Ed è possibile che di fronte a suoi errori (o suoi interessi, la manipolazione sarebbe potuta avvenire a monte, non lo sapremo mai), soffi sul fuoco accusando entità non meglio definite di “sabotaggio”?

Non c’è da stupirsi: negli anni Grillo e Casaleggio ci hanno abituato a questo e a molto altro. Mistificare, però, alla lunga stanca. E continuando a gridare “al lupo al lupo” si perde in fretta ogni credibilità.

Written by federicomello

April 12, 2013 at 4:48 pm

Posted in Grillismi

19 Responses

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  1. Sono, se esiste il termine, un anti-grillino, ma se permetti questo post non dimostra niente, non da uno straccio di dato, e a fronte di un’ ipotesi (l’ipotesi più probabile è che alcuni utenti abilitati al voto abbiamo potuto votare più volte per una difetto nel sistema), urla un titolo piuttosto definitivo (la bufala dell’ attacco hacker). Ovvero stai usando gli stessi mezzi che usa normalmente Grillo.

    danilo

    April 12, 2013 at 5:16 pm

    • certo che non dimostra niente: e’ un blog.

      Ma fa una buona riflessione: c’e’ una grossa differenza tra un attacco di hacker, e grillini che votano piu’ volte, semplicemente perche’ gli va e il sistema lo permette.

      Come c’e’ differenza tra “Troll pagati per intasare il blog”, e lettori del blog che dissentono.

      La differenza e’ che, se non riesci a gestire un movimento in presenza di questi ultimi, il tuo “movimento” e’ in realta’ un normalissimo partito politico. Niente di male, per carita’: il partito socialista di Filippo Turati, era un partito politico.

      Ma la parola rimane.

      Alessandro V.

      April 13, 2013 at 8:06 am

  2. D’accordo su tutto. Però, Mello, in italiano “bhè” non esiste… Semmai, “beh”…

    giancarlo tedeschi

    April 12, 2013 at 5:47 pm

  3. o forse, sono risultati più voti rispetto ai votanti…cioè, cosa che io sospetto da sempre, in questo tipo di consultazioni, qualcuno ha votato più volte!!!

    CARLO DE MARCO

    April 12, 2013 at 6:31 pm

  4. Federico, sei l’unico che ha inquadrato correttamente il problema. DNV non può certificare nulla perchè DNV non certifica prodotti informatici ed in ogni caso non esiste una certificazione informatica antihacker.

    Ti interesserà allora sapere che Casaleggio e DNV si conoscono da 15 anni e hanno fatto business gomito a gomito.

    E in ogni caso chi si fiderebbe di elezioni in cui l’unico scrutatore dell’unico seggio se lo sceglie il segretario del partito. Pensa una cosa del genere fatte alle primarie PD: un unico seggio a Via del Nazareno e una società di fiducia di Bersani che fa da scrutatore.
    Ma queste sono quisquilie “il popolo della Rete” che ha votato M5S. L’importante è credere, obbedire, cliccare.

    Il corvo

    April 12, 2013 at 8:22 pm

    • Ciao. che fonti hai trovato per dire che casaleggio e la dnv lavorano insieme da 15 anni? Mi farebbe comodo sapere. Ciao e grazie.

      zappa301

      April 13, 2013 at 12:30 pm

  5. Ciao, sto dibattendo questo tuo articolo su un forum.
    Mi chiedono di precisare cosa si intende, di preciso, tecnicamente, per “anomalia relativa all’integrita’ del sistema”. Senza questo chiarimento, mi dicono, è impossibile dare un giudizio.
    Grazie per l’aiuto

    sugar

    April 12, 2013 at 10:32 pm

  6. […] Hackerate le Quirinarie del M5S? Maddechè. Ecco come è andata. E Mello riassume. […]

  7. ma se te dedichi agli origami invece de scrive un blog? Magari ci guadagnamo tutti.

    G (@godot_gio)

    April 13, 2013 at 6:18 am

  8. […] al blog di Beppe Grillo varrebbe la pena andare un po’ più a fondo. Federico Mello prova a ricostruire la vicenda con un po’ di logica e analisi, […]

  9. informazioni incomplete e parziali consiglio di leggere l’articolo di un giornalista serio. Jacopo iacoboni oggi sulla stampa spiega molto meglio chi è e cosa fa la DNV e cosa si capisce guardando con obbiettività a quello che è successo http://www.lastampa.it/2013/04/13/italia/cronache/attacco-hacker-al-sito-grillo-la-casaleggio-nel-mirino-un-azione-di-alto-livello-kGvmdyjPopjsIc8Vm2QX3J/pagina.html?wtrk=cpc.social.Twitter

    roninety

    April 13, 2013 at 8:37 am

  10. Ma che significa? questo comprova solo un fatto: che alla prima segnalazione di una anomalia si è preferito rivotare. Punto. Che si gridi allo scandalo perché Grillo dice Attacco pirata invece che dire c’è una anomalia dimostra solo quanto tu sia “pregiudizialmente” contro la partecipazione delle persone che tentano di cambiare l’Italia in modo onesto. Ma questo non significa che sono tutti intellettualmente deficienti come vorresti provare tu gridando allo scandalo. Fai il pelo a queste cose e non guardi le travi che ci opprimono? Sii più onesto con te stesso e per favore in modo particolare con chi ti legge.

    Max James Blair

    April 13, 2013 at 9:26 am

  11. condivido appieno il contenuto di questo articolo. Alcune preferenze sono state espresse più volte. Semplice… una funzione del programma errata che ha consentito ciò. Quel che c’e da evidenziare, però, è che non sappiamo se la duplicazione del voto sia stata effettuata dai votanti stessi (in tal caso sarebbero stati molte migliaia) o se è avvenuta all’interno della organizzazione stessa per pilotare I risultati del voto. La famosa falla nel sistema, in quest’ultimo caso, sarebbe stata intenzionale. Probabile che la societa di controllo, a salvaguardia della propria immagine, non sia stata al gioco ed abbia chiesto la invalidazione dei risultati. In tal caso gli unici hackerati sarebbero stati I cittadini votanti ed I nomi degli hackers noti a tutti: Grillo & Casaleggio.

    geppy suriezzi

    April 13, 2013 at 9:50 am

  12. “Ma è un comportamento serio questo? È serio che il secondo partito italiano abbia una gestione così pasticciata e mistificatoria di un passaggio fondamentale della vita della repubblica”

    Invece gli altri partiti che il candidato se lo decidono tra quattro mura sono bravi e democratici?
    Comunque l’analisi fa acqua da tutte le parti.

    zappa301

    April 13, 2013 at 12:13 pm

  13. Hahahaha…. l’unica cosa di antidemocratico qui questo sito che ancora mette la coda di approvazione dei commenti. Ma come sei messo?!

    zappa301

    April 13, 2013 at 12:15 pm

  14. […] tra cui non mancano voci di molti che ritengono il tutto, se non una montatura, perlomeno una grossa esagerazione basandoci principalmente sul fatto che mancherebbe un movente. Il responsabile della comunicazione […]

  15. Una precisazione: entro i confini nazionali, e considerando il voto per la Camera, il M5S e’ il primo partito d’Italia. http://bit.ly/10Yh3T8

    Eugenio

    April 13, 2013 at 3:58 pm

    • Mi sfugge il contesto della precisazione. Peraltro assolutamente vera, ma dire che M5S è “primo per numero di voti alle ultime elezioni” è decisamente scorretto. Per trasparenza sarebbe stato meglio almeno precisare “primo per numero di voti alle ultime elezioni per la Camera escludendo i voti degli italiani all’estero”.

      Emanuele Aina

      April 13, 2013 at 11:16 pm

  16. […] le Quirinarie del M5S? Maddechè. Ecco come è andata. E Mello riassume. Ma Alberto […]


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